07003 – ISOLA ROSSA ★
Concorso di idee – primo premio
La proposta punta a rispondere alle emergenze della borgata partendo dalla gestione degli spazi pubblici e dall’appropriazione delle zone ad alto valore naturale e rappresentativo: nel rinnovo della relazione degli abitanti con questi spazi, sta la volontà di trasformare la natura in paesaggio nel suo più stretto significato, e sono comprese le aspirazioni per uno sviluppo sociale ed economico. In un continuo confronto tra grande scala e analisi di dettaglio, il progetto è la risultante delle proposte per la risoluzione dei problemi di carattere simbolico-rappresentativo, viabilistico e di fruibilità (parcheggi e accessibilità dei luoghi) che ovviamente influenzano quelli di tipo paesaggistico, sociale e antropologico: sia l’abitante che trascorre grossi periodi dell’anno, sia il turista che passa pochi giorni nella borgata devono essere in grado di appropriarsi delle sue caratteristiche e delle matrici naturalistiche che determinano la zona. L’ipotesi che si pone a monte della pianificazione, non è quella di una crescita sostanziale, bensì di uno sviluppo legato alla stagionalità dell’utenza: il periodo di presenza può amplificarsi rispetto ai soli mesi estivi, collegandosi a eventi di tipo culturale o eno-gastronomico da organizzarsi durante l’anno. Se ne deduce che il progetto in questione deve concretizzarsi in una struttura flessibile e leggera che possa adattarsi al reale afflusso, senza che previsioni erronee pregiudichino il profilo urbanistico e la morfologia di Isola Rossa (già compromesso dalla precedente evoluzione della borgata) né pesino eccessivamente sull’ecosistema locale. Le esigenze stagionali non possono convertirsi in edilizia di forte impatto: il progetto suggerisce soluzioni aperte atte a stimolare nuove proposte o combinarsi con esse.
In una generale inclinazione all’uso pedonale di Isola Rossa, l’enfatizzazione dello spazio pubblico rispetto a quello privato si traduce nello sviluppo del Nuovo Lungomare che, proseguendo il Lungomare Dettori, coinvolge il Porticciolo per poi collegare la Torre Aragonese alla spiaggia de La Marinedda: questi elementi diventano matrice organizzativa e, allo stesso tempo, conseguenza delle nuove attività commerciali, ricreative e ricettive. Piazze e percorsi articolati con la topografia incontrano il loro limite negli scogli, si relazionano con le rocce e protendono verso l’acqua. Il legame con il luogo si materializza attraverso un tracciato di spazi verdi e spazi di riunione, affianco ad un mare sempre presente.La topografia si costituisce su piani in pendenza od orizzontali e percorsi ondulati che compongono il paesaggio. I cammini si allineano, si biforcano e si fondono in una piazza o in un giardino costituendo un ambiente al suono delle onde che battono sulle rocce. Le architetture che intendono concretizzare questa concezione della borgata, offrono differenti gradi di integrazione all’ambiente: dal massimo grado, al quale corrispondono l’Enoteca (sotto la Piazza Aragonese) e il Campeggio nel Parco Santissima Trinità, al grado minimo, come nel caso dell’Hotel e del Nuovo Mercato del Pesce. Di contro, proprio nel momento in cui, per ovvi motivi tecnici, l’architettura non può integrarsi completamente nell’ambiente e nella sua morfologia, questi oggetti protendono verso il paesaggio e, trasformandosi in grandi finestre, ritagliano gli scorci più sensazionali della borgata.